…e gli amareni fioriranno
intervento di Veronica Bisesti
a cura di Maria Teresa Annarumma
progetto di Studi Femministi
11 febbraio 2023 ore 11.30
Museo Archeologico Nazionale di Napoli
sala del Toro Farnese
Il dilemma fra pace e guerra è una costante della speculazione teorica e politica. Si tratta di un tema che accompagna da sempre l’umanità, in scenari che vedono quasi sempre gli uomini come protagonisti, mentre le donne, come oggi, scappano, sono vittime o vengono lasciate alla cura dei figli. Cosa sarebbe la storia, se le voci delle donne fossero ascoltate?
Studi Femministi, accogliendo l’invito de la Biblioteca delle donne Udi di Palermo e in particolare delle “Città vicine” e della “Città felice” di Catania a creare un calendario di eventi distribuiti nelle varie città italiane sul tema della pace, ha scelto di partecipare a questa lettura collettiva attraverso l’intervento dell’artista Veronica Bisesti e preferendo così, una scelta di pensiero e di consapevolezza storica.
L’intervento dell’artista, quindi, si confronta con la storia attraverso le opere della collezione del Museo Archeologico Nazionale: si tratta delle statue imponenti della collezione Farnese che ritraggono personaggi storici o eroici, miti di un passato che risuona e si ripropone costantemente nel presente, così come fanno le guerre che, ciclicamente, tornano a bussare alle nostre coscienze.
L’artista quindi, in conversazione con le donne di Studi Femministi, sceglie di far emergere una narrazione storica declinata al femminile dando spazio alla voce di poetesse, filosofe e scrittrici che hanno riflettuto sul tema della pace, lette dalle voci registrate delle attiviste napoletane.
Questo intervento, nell’astrarre la presenza delle attiviste, con le loro voci diffuse attraverso supporti audio, non solo fa rivivere il pensiero di donne del passato e del presente, ma le sostituisce all’eco di violenza e forza che sprigionano i capolavori marmorei.
Nel flusso sonoro e di pensieri creato dall’installazione, la pace non è più un concetto in contrapposizione alla guerra, ma qualcosa di esperienziale che si può trasferire nel quotidiano di ciascuno e quindi, capace di far risuonare la vocazione più autentica del “sogno” europeo.
Il titolo, “…e gli amareni fioriranno”, tratto da una poesia dell’autrice Lina Kostenko, ci ricorda che la pace è una scelta dell’oggi e di ciascuna/o, anche di fronte a eventi che sembrano oltre il nostro volere.
Una scelta che guarda al futuro di una “nuova” umanità, così come guarda alla presenza delle donne nella storia, non più nell’occultamento, ma nella visibilità di ciò che da esse si sprigiona come forza vitale e creativa piena di speranza da cui l’Europa può attingere per rinascere.